Corsi per baristi…
Buongiorno a tutti,
oggi vorrei parlarvi dei corsi per baristi.
molte riflessioni e una certezza: occorre chiarezza, informazione e trasparenza!
Come forse saprete il mio attuale e principale lavoro è quello di fare il formatore, ultimamente specializzato nel settore caffetteria, per conto di una importante torrefazione torinese, la Costadoro Caffè, per la quale ho anche realizzato dei videocorsi gratuiti disponibili on line (nei quali, ahimè, per ragioni che non stò a spiegarvi, manca la fondamentale parte del “purge” da effettuare prima dell’erogazione di un espresso….) https://www.youtube.com/watch?v=CHjxubeuHPc
Nel mio cv c’è un po’ di tutto, parto da una formazione alberghiera nel settore cucina per poi passare ad una specializzazione in pasticceria industriale con indirizzo chimico, fino a diventare titolare e proprietario di diverse attività nel settore della ristorazione.
Nel tempo ho seguito e seguo moltissimi corsi di specializzazione e da oltre 15 anni mi occupo prevalentemente di formazione e consulenza nel settore alberghiero e sono stato per 5 anni direttore di un istituto alberghiero.
Il tutto però continuando ad essere operativo “dietro” il bancone o in cucina per non perdere i contatti con la realtà.
Ora, quello che sto per scrivere certo non vuole essere un elogio alla mia persona, ben lungi, ma vuole essere un esposizione di quanta superficialità e approssimazione ci sia in giro anche nella formazione.
Grazie al lavoro che svolgo mi trovo quotidianamente in relazione con moltissime realtà, che vanno da quelle scolastiche istituzionali a ogni tipo di formazione privata e ultimamente, vuoi perché il settore enogastronomico è ancora un settore che crea mercato, vuoi perché è di moda, spuntano bar come i funghi a novembre e con essi un corrispondente numero di “formatori”.
Trovo ogni giorno “professori” che salgono in cattedra o sulla pedana di un bar credendosi in grado di insegnare solo perché fino a ieri avevano un locale, altri che invece insegnano da quando sono usciti da scuola e nei locali non ci hanno più messo piede se non per mangiare o bere ed infine coloro i quali solo perché hanno seguito un corso o hanno ricevuto una qualifica credono, ma soprattutto fanno credere, di essere in grado di insegnare pretendendo sovente, per le loro lezioni o servigi, cifre assurde.
Certamente non mi metterò in questa sede a nominare o criticare nessuno, men che meno a lodare qualcun altro, ma come è da sempre nel mio spirito, e nello spirito del mio blog, cercherò di darvi informazioni su come poter provare a valutare le persone che vi stanno di fronte, prima di decidere da chi farvi insegnare qualcosa….
La prima cosa da fare, senza timore o vergogna, sia essa una scuola pubblica, privata o un singolo, è quella di chiedere di poter vedere un curriculum dettagliato del o degli insegnanti che vi seguiranno. Certo, sulla carta ognuno può scrivere ciò che vuole, ma la presentazione di un cv che si rispetti è normalmente corredata da attestazioni di quanto scritto.
La seconda, qualora non stiate già parlando con il formatore, è di poter parlare preventivamente con chi vi farà i corsi e magari vederlo ed assistere ad una sua lezione. Non tutti sono dei bravi insegnanti: ci sono persone che dietro un bancone di un bar o in una cucina sanno fare miracoli, ma poi li metti a cercare di trasferire le loro conoscenze e non ne sono in grado.
La terza è quella di valutare attentamente il programma del corso, e cercare di capire se effettivamente potrà essere corrispondente alle vostre aspettative o necessità. Ci sono dei corsi intensivi di 2 o 3 giorni che possono essere sufficienti a fornirvi indicazioni utili a migliorare il vostro lavoro, a fornirvi le basi per poterlo iniziare, ma scordatevi di poter intraprendere una NUOVA attività che richiede esperienza e PROFESSIONALITA’ come quella del barista o del cuoco con un semplice corso di qualche giorno…
L’ultima, che forse è anche la più difficile da valutare, è la coerenza della cifra richiesta.
Innanzi tutto occorre partire da un presupposto: se il vostro formatore ha “superato” le precedenti vostre verifiche, significa che lo valutate una persona con esperienza e in grado di fornirvi delle informazioni utili per il vostro futuro lavorativo. Questo determina che la persona in questione abbia “speso” tempo, denaro, fatica, errori e ore e ore di studio e lavoro e che ora sia “disposto” a condensarle in un lasso ti tempo più o meno breve per voi. Quanto può valere tutto ciò? Se doveste scegliere un meccanico per far riparare la vostra auto, ne preferireste uno che ha alle spalle anni di mani nei motori o un ragazzino uscito da una scuola e con un po’ di apprendistato alle spalle? Certo, far riparare la macchina dal giovane costa molto meno, ma quanto siamo tranquilli nel affidargli il nostro gioiellino?
Per cui bisogna saper dare valore anche alle cose immateriali quali la conoscenza e l’esperienza, che in molti casi ci fanno risparmiare un sacco di grane ed errori che altrimenti sarebbero molto più cari del corso!
E poi ci sono i costi vivi del corso: la struttura (luce, gas, tasse, riscaldamento, affitto, ecc.), le materie prime utilizzate per l’insegnamento, e non ultimo le attrezzature. Pensate che per alcuni corsi di specializzazione compresi nel programma barista skill della SCAE, servono apparecchiature apparentemente banali che costano ciascuna dai 400 agli 800 €! e non parlo ovviamente di macchine per espresso o grinder… lì si sale in modo esponenziale. Quindi, poter vedere le attrezzature ed i laboratori dove i corsi saranno svolti, concorrerà a completare la vostra valutazione.
Ah, un Post Scriptum… i titoli, siano essi pubblici, privati, SCAE, INEI, IIAC, AIBES, o altro,
purtroppo non danno garanzia di affidabilità…forse una volta, quando molti di questi enti sono nati con il preciso e convinto scopo di garantire assoluta preparazione, affidabilità, trasparenza, qualità, ecc…., ma oggi, purtroppo, troppo spesso non è più così… quindi non fidatevi solo dei titoli… guardate almeno il “trailer”!
Con fiducia, il Vostro Fabio!
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