Carbonara tu me provochi?… e io te distruggo!!

Carbonara tu me provochi?… e io te distruggo!! (Alberto Sordi docet)

E basta parlare sempre e solo di caffè, di attrezzature, di arabica, robusta, oggi è il carbonara day e carbonara sia!!

Torno ora dal mio raid al supermercato sotto casa alla ricerca degli ingredienti doc da consegnare religiosamente a Fabio per la realizzazione della vera e unica carbonara come cucina romana comanda: ho trovato il guanciale, che qui al nord fino a qualche anno fa era come l’araba fenice, mitico e introvabile; ho preso il pecorino romano da grattugiare; uova bio (di cui useremo solo i rossi, ovviamente!) e la pasta beh, io che sono per la pasta corta ho optato per le mezze maniche rigate, ma qui c’è un “eretico” a caso che sta spingendo per degli spaghetti triangolari che poco mi convincono….

Comunque, formato a parte, qui sulla ricetta non si transige!

Eppure fino a qualche anno fa anche a “casa di un cuoco” la carbonara era, per così dire, arrangiata.

Come ho già scritto sopra, il guanciale non si trovava, si usava la pancetta dolce, il pecorino si sostituiva con il parmigiano e la spolverata di pepe si evitava perchè i figli erano ancora piccini.

Però vi dirò, a costo di sentirmi dare della nordica “polentona”, non veniva poi così male perché suvvia, nemmeno la carbonara originale, inventata nel dopoguerra, era così codificata come oggi.

Pare che il guanciale fosse il famigerato bacon portato in Italia dalle truppe americane, ingrediente con il quale la fantasia e la solita arte di arrangiarsi tutta italiana, hanno dato il via uno dei piatti più amati della nostra cucina.

Non si può sentire!

Purtroppo è anche uno dei piatti più “maltrattati” dagli stranieri, se ne vedono di tutti i colori, chi ci mette la panna, chi (mannaggia al Washington Post) il pomodoro (ma si può!!) chi aggiunge funghi, chi usa il prosciutto invece del guanciale, i tedeschi pure i würstel… ma il peggio lo troviamo in scatola da microonde o liofilizzata (da corcare de brutto!!), insomma veramente di ogni.

Io una confessione ve la faccio, stasera il pecorino non sarà in purezza, faremo una aggiunta di parmigiano, spero lo considererete un peccato veniale, una concessione verso un gusto un pochino più “soft”. Perfino a Roma questa è una variazione che viene “tollerata” (l’ho visto a 4 Ristoranti, giuro!)

In ogni caso, voi fatela come potete, come riuscite; se vivete in un paesino con un unico alimentari, in un paese straniero, usate gli ingredienti a vostra disposizione senza sentirvi in colpa, godetevi la vostra carbonara, sognate di essere a Trastevere in una tiepida serata primaverile, tanto di questi tempi, è l’unico tipo di viaggio che ci è concesso fare…!

Buon Carbonara Day a tutti!

P.s. forse ho convinto “l’eretico” ad arrivare a una mediazione: niente spaghetti triangolari, ha accettato di usare pasta corta… quadrata!!

Alessandra

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