Caffè Arabica 100%… un mondo intero celato dietro questa dicitura! PARTE “QUARTA”
Buongiorno a tutti e bentornati.
Continuando il nostro excursus sulle differenti origini, oggi vorrei divagare un po’ dal tema principale di questo articolo e parlare della Coffea Canephora, ovvero la Robusta, ma prima vi racconto un particolare accaduto ieri.
Come sempre, dopo aver scritto il pezzo sul blog, vado sulla mia pagina fb e inserisco il link con una breve descrizione, mettendo dei tag a diversi amici, solo che o per mia incapacità o per limiti imposti dal programma, oltre un certo numero di inserimenti questa funzione viene inibita, ed alcuni ne restano esclusi. Così è stato l’altro giorno per un caro amico e compagno di avventura in Portorico, il giovane grande Edoardo Quarta, dell’omonima torrefazione leccese, il quale nel pomeriggio mi chiama dicendomi in tono scherzoso “ciao Fabio, guarda che puoi taggare anche me, anche noi compriamo arabica, mica solo robusta!”, e dopo un simpatico scambio di battute siamo stati per un bel po’ al telefono a raccontarci dell’ultimo periodo, lasciandoci con la mia promessa che, come previsto, avrei parlato anche della canephora, ed eccomi qui.
Dedicato ad Edoardo
Facendo un piccolo riassunto degli argomenti trattati precedentemente vediamo che ho affrontato, nella specificità della’arabica, l’aspetto esteriore, il grado di tostatura e le principali differenze e caratteristiche fisiche, senza addentrarmi ancora nei meandri della degustazione, ma legandomi all’ultimo paragrafo è importante che faccia una precisazione al fine di non essere frainteso: salvo alcune specificità tipiche della robusta, in questo lungo ed articolato discorso non sto raffrontando né denigrando la coffea canephora, bensì scrivo con l’intenzione di fornire informazioni il più possibile fruibili nella selezione di una miscela dichiaratamente 100% arabica, in quanto molte delle affermazioni sin ora descritte sono applicabili anche alla robusta, in primis quella relativa alla buona qualità della materia prima. Troviamo ad esempio delle ottime qualità di robusta lavata provenienti dall’India come la Kaapi Royale Margolly o un Guatemala Robusta Fully Washed, Single Estate – “Carolina de Tumbador”.
Poi, certamente, le caratteristiche chimico fisiche ed organolettiche sono molto differenti tra loro, ma per ciascuna specie possiamo avere l’ottimo come il pessimo, starà al nostro fiuto, palato e stomaco infine giudicare, come sempre.
Il mio, ad esempio, è intollerante alla robusta, ecco perché prediligo l’arabica, ma solo quella buona!
Coffee lovers, follow me!
Fabio
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